Impariamo a utilizzare un atteggiamento mentale naturale e produttivo per lo sviluppo personale e organizzativo
Anche se possiamo credere il contrario, la maggior parte dei processi decisionali, di crescita e di cambiamento che portano a dei risultati inizia prima da un coinvolgimento emozionale, e solo successivamente riguarda la logica e il ragionamento.
Questo nostro modo di funzionare corrisponde alla natura stessa del nostro cervello. Secondo la Teoria dei Tre Cervelli di McLean, per conoscere il mondo, la nostra mente attiva prima le sue aree più antiche, quelle legate all’istinto, alle sensazioni (Cervello Rettile) e alle emozioni (Cervello Limbico), e solo in un secondo momento entra in gioco la parte logico-razionale (Neocorteccia).
Ti sarà per esempio sicuramente capitato, al momento di prendere una decisione o di evitare una situazione difficoltosa, di dire a te stesso o a qualcun altro, frasi del tipo: “Penso che questa sia la decisione giusta…(?)” oppure “Sento che questa è la decisione giusta!”
Tra queste due frasi, però, la differenza è grande.
Prova a rileggerle: non noti delle sensazioni diverse mentre leggi la prima e mentre leggi la seconda…?
Questo accade perché la parola penso e la parola sento danno delle informazioni ben precise al nostro cervello, innescando due reazioni diverse. Mentre la parola penso arriva direttamente alla neocorteccia, la parte logico-razionale, la parola sento invece ne accende la parte più primitiva, che è legata al nostro istinto di sopravvivenza. Il cervello, per sua natura, prima di fare qualsiasi altra cosa vuole proteggerci, metterci al sicuro e solo dopo che ha raggiunto questo scopo è pronto al passo successivo e si apre alle emozioni e al ragionamento. Da questo punto di vista l’essere umano, pur appartenendo alla specie più evoluta, si comporta esattamente come tutti gli altri esseri viventi di questo pianeta.
Si dice infatti “Istinto di sopravvivenza” e non “Ragione di sopravvivenza”!
Proprio per questo motivo, “ Sentire” cosa succede dentro di noi, prima di iniziare a ragionarci troppo su è molto importante, soprattutto quando dobbiamo prendere delle decisioni o fare delle scelte. Questo ci permette di avere un approccio più allineato alla nostra natura, più produttivo ed efficace.
Ma come facciamo a connetterci con il nostro sentire per decidere, scegliere, evitare il più possibile gli errori e andare verso un miglioramento?
Semplicemente, iniziando a fare le cose a partire dal Perché.
- Perché facciamo quella scelta o vogliamo raggiungere quell’obbiettivo?
- Da che cosa siamo ispirati?
- Come vogliamo sentirci dopo che l’abbiamo fatto?
- Come vogliamo far sentire gli altri?
Iniziare dal perché ci porta a sintonizzarci prima di tutto con la nostra parte più antica, con le nostre sensazioni e poi con le nostre emozioni e il nostro sistema di valori ovvero con ciò che per noi è assolutamente importante e imprescindibile.
Come il faro guida le barche che devono entrare in porto, questo metodo di approccio verso il mondo ci permette di avere un riferimento per creare delle vere e proprie modalità di pensiero e azione, monitorarle e allinearle perfettamente alla nostra visione ed essere più produttivi; in questo modo potremo alleggerire i momenti di incertezza e indecisione, allontanarci da situazioni critiche o di incertezza, trovare una soluzione, favorire il nostro benessere ed equilibrio e migliorare le nostre relazioni.
Quando conosciamo il nostro perché infatti è poi più semplice capire come fare, di quali strumenti abbiamo bisogno e quali sono le risorse che ci servono per realizzare il nostro “cosa”.
Il cosa dunque è il passo finale, la conseguenza di un processo strutturato secondo natura che rispecchia esattamente il nostro modo di funzionare.
Questo modello di comportamento, tratto dalla teoria di Simon Sineck (Partire dal perché) è davvero potente, ed è applicabile in ogni ambito della nostra vita!
Imparare a utilizzare questo metodo significa avere una strategia sia per diventare dei buoni leader di noi stessi, che per sviluppare uno stile di leadership vincente all’interno di gruppi, organizzazioni e aziende.
I leader carismatici infatti hanno il grande potere di ispirare gli altri perché fanno vivere loro delle emozioni e delle sensazioni, prima tra tutte quella di farli sentire al sicuro.
Essere leader, come dice la parola stessa to lead, significa guidare, stare davanti, andare per primi. Tutto questo è possibile perché i leader conoscono il loro perché, lo sanno comunicare e lo sanno trasferire.
Il leader carismatico fa sentire le persone parte attiva nella creazione di qualcosa di importante ed è proprio grazie a questa “emozionante partecipazione” che le persone trovano la loro ragione, in sintonia con quella del gruppo e dell’organizzazione.
Il senso di appartenenza e di autoresponsabilità che ne derivano promuovono la capacità di generare idee, portare innovazione, creare il come e realizzare il cosa, i risultati.
PERCHÈ-COME-COSA
Ora che hai acquisito questa nuova consapevolezza e hai capito come fare, allenati a proiettarti nel presente e nel futuro utilizzando questo modello di comportamento anche nelle cose più semplici, nelle tue decisioni quotidiane, nella vita privata e nell’ambito lavorativo.
Inizia dal Perché.
Poi trova il Come.
E poi realizza il Cosa.