Tutti nella vita vogliamo provare emozioni!
E non c’è un solo giorno nel quale non ne sperimentiamo: siamo stimolati in continuazione da stati emotivi diversi e attraverso i nostri pensieri, atteggiamenti, comportamenti e azioni, sviluppiamo delle vere e proprie ”mappe” mentali, dei modi di pensare che diventano delle strade per la nostra mente. Queste strade si snodano come solchi, creano dei percorsi che percorriamo in modo quasi automatico e più o meno consapevole.
Ed è proprio la consapevolezza del nostro modo di funzionare che ci aiuta a scegliere le mappe migliori per noi.
Sviluppandola, riusciamo a diventare più vigili e attenti rispetto alla qualità dei nostri pensieri, per aiutarli a tradursi in emozioni, comportamenti, azioni (e risultati!) produttivi. E non solo: questa conoscenza di sé ci aiuta anche a evitare schemi improduttivi, a scartare le strade che non sono le migliori per noi.
Predisporre se stessi e i propri pensieri nel modo più funzionale, con un atteggiamento mentale e dei comportamenti più utili nei confronti delle esperienze che viviamo, ci permette di scegliere il film della nostra vita, proprio come fa Ugo.
Ho scoperto Ugo grazie ad Andrea Favaretto e alla sua Unconventional Coaching School, ed è stato davvero illuminante.
Chi è Ugo? Tutti noi lo siamo! Ugo crea il suo film proiettando i suoi pensieri, le sue emozioni, i suoi valori e i suoi bisogni sullo schermo e ciò che vede diventa la realtà e proprio grazie a questo diventa capace di creare e vivere il suo film.
Come sarà la pellicola?
Quali filtri userà Ugo per il suo film?
Quali saranno le emozioni che proverà quando vedrà quel film?
Il suo film gli sarà utile, gli darà energia ed entusiasmo o lo renderà triste e cupo?
Quali comportamenti metterà in atto Ugo vedendo quel film?
Quali saranno i risultati dei suoi comportamenti?
Ugo ha la possibilità di rispondere a tutte queste domande e di agire sulla pellicola e sui filtri(valori, regole, bisogni, convinzioni) per decidere ciò che desidera davvero vedere sullo schermo. È come se questo schermo fosse un amplificatore di ciò che lui sceglie di essere.
E anche noi, come Ugo, abbiamo le potenzialità e le risorse per fare tutto questo.
Abbiamo il potere di imparare a riconoscere e gestire i pensieri più utili rispetto al contesto in cui viviamo, abbiamo il potere di emozionarci nel modo che si adatta meglio al nostro essere, a creare benessere con noi stessi e con le persone con cui ci relazioniamo. Ma, soprattutto: abbiamo l’enorme potere di influenzare i risultati che vogliamo ottenere.
Da dove cominciamo? Si inizia sempre da se stessi: per cambiare la realtà esterna è indispensabile prima prendersi cura della propria realtà interna.
Ogni giorno, come a teatro, si alza il sipario. Ed è la mente, ad andare in scena.
La mente ha una propria, ricca vita interiore, crea immagini, rappresentazioni, traduce il mondo in sensazioni. Ed è dalle sensazioni che poi nascono i pensieri, le idee e si manifesta il nostro modo di pensare e di vedere le cose. Ciò che si trova all’esterno riflette tutto questo, è influenzato direttamente dall’azione scenica della mente. Diventare consapevoli significa anche imparare a padroneggiare, guidare e modificare il gioco della mente e, di conseguenza, guidare e modificare il gioco della vita.
Come possiamo farlo?
In che modo possiamo creare nuove reti neuronali, nuove mappe e solchi per la nostra mente, nuove forme di pensiero?
Attraverso l’allenamento. Esercitandoci a ripetere i pensieri produttivi riusciremo a rinforzarli e a condizionarli, a rendere più visibili e profondi quei solchi che poi percorriamo in modo quasi automatico. Il nostro cervello imparerà a riconoscerli facilmente, a considerarli una sorta di matrice a partire dalla quale poi potrà generare altre forme di pensiero funzionali e produttive.
Una mente abituata ai pensieri negativi difficilmente si libera in modo autonomo dai percorsi improduttivi. C’è bisogno di guidarla, di spingerla a cambiare radicalmente un meccanismo che ormai considera normale, ovvero facile e automatico. Ma siamo noi che decidiamo cosa è normale per noi. Allo stesso modo possiamo ricostruire metodi, routine, abitudini dannose e interrompere il meccanismo di normalità disfunzionale per crearne uno nuovo, efficace, stimolante e produttivo.
Dunque: alleniamo la mente! E utilizziamo il nostro grande potere di condizionarla attraverso l’allenamento e lo sviluppo di nuove abitudini, per girare e vivere un film di cui possiamo essere davvero soddisfatti.
